Oggi Death & Rebirth compie 20 anni: il primo film cinematografico di Evangelion uscì nelle sale cinematografiche giapponesi il 15 marzo 1997. Per celebrare quest’importante ricorrenza pubblichiamo un articolo dedicato a Death, che dà l’avvio ufficiale alle nostre celebrazioni per i 20 anni non solo di D&R, ma anche di The End of Evangelion.
Di queste celebrazioni fanno parte integrante i nostri eventi organizzati fin dai primi giorni del 2017: il panel al Cavacon e il panel al Cartoomics, a cui molto presto seguiranno altre interessanti novità, perciò restate sintonizzati su Distopia Evangelion per vederne delle belle! E ora, ecco a voi…
Evangelion: Death
Senza Morte non c’è Rinascita
15 marzo 1997: nelle sale giapponesi esce il primo film cinematografico di Eva, Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth (新世紀エヴァンゲリオン 劇場版 DEATH & REBIRTH 死ト新生 Shin Seiki Evangelion Gekijoban: DEATH & REBIRTH Shi to shinsei). Alla luce della successiva uscita, nel 19 luglio 1997, di Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion, i due episodi di Death & Rebirth sono stati per lungo tempo sottostimati dagli appassionati di Eva: da un lato Rebirth è un episodio palesemente incompleto e privo di un finale, dall’altro Death è reputato un mero film riassuntivo della serie TV, e pertanto ritenuto superfluo.
Di Death sono state realizzate tre versioni: la prima è quella proiettata nei cinema nel marzo ’97, la seconda è quella denominata Death(true) e trasmessa dal canale satellitare nipponico WOWOW il 2 gennaio 1998, mentre la terza versione, quella definitiva, porta il titolo Death(true)² ed è stata inserita nel terzo film cinematografico, Revival of Evangelion/Neon Genesis Evangelion: The Feature Film, uscito il 7 marzo 1998.
La confusione derivante dalla coesistenza di varie versioni di Death ne ha accentuato la cattiva fama tra gli appassionati.
Si può sostenere che Death possa essere relegato al ruolo di riassunto della serie TV, utile esclusivamente per rinfrescarsi la memoria prima di affrontare l’impegnativa visione di The End of Evangelion?
Approcciandosi a Death in modo più approfondito e rilassato si possono notare immediatamente le sequenze ambientate nell’auditorium della terza scuola media della città di Neo Tokyo-2 – sì, esatto, proprio Neo Tokyo-2, non è un errore – in cui Shinji, Asuka, Rei e Kaworu costituiscono un quartetto d’archi e si incontrano per provare assieme il Canone di Pachelbel.
L’ingresso in scena dei personaggi in diversi momenti offre lo spunto per un riassunto degli eventi narrati nella serie TV da un punto di vista tematico e introspettivo piuttosto che da quello della trama o dell’intreccio. Vari elementi portano a ipotizzare che in Death vi sia un approccio metanarrativo e post-moderno: Asuka e Kaworu nella serie non si sono mai incontrati mentre in questo film si trovano in scena assieme, le prove avvengono a Neo Tokyo-2 anziché a Neo Tokyo-3 e il palcoscenico dell’auditorium richiama palesemente quello calcato dai personaggi negli episodi 25 e 26 della serie TV.
Senza voler addentrarci in un riassunto di tutto Death, esaminiamo la sequenza di apertura di Death(true)².
Il film si apre con un flashback dedicato al Second Impact, catastrofe in cui perdono la vita – inevitabilmente, considerando il titolo profetico che promette nient’altro che morte – quasi tutti i membri della spedizione Katsuragi: l’unica sopravvissuta è la piccola Misato Katsuragi.
Stacco repentino a una scena ambientata 15 anni dopo: Misato discute con Ryoji Kaji dopo un momento di passione.
Secondo stacco a una scena ambientata 9 mesi prima: Kaji scorta Asuka Soryu Langley in Giappone viaggiando su una portaerei.
Terzo stacco a una scena ambientata 7 anni prima: la piccola Asuka, appena scelta come pilota dell’Evangelion, trova la madre impiccata.
Bisogna notare la finezza di regia e montaggio tramite cui i personaggi entrano ed escono di scena “gradualmente”: partendo dal primo piano di Misato passiamo all’inquadratura della sua mano (uscita di scena) intrecciata a quella di Kaji (ingresso in scena), il cui volto appare solo nella scena successiva in cui di Asuka viene rappresentata solo una parte del braccio (ingresso in scena); la ragazza apparirà in volto successivamente, ovvero in questo flashback.
Nuovo stacco al 2015: Asuka ha un crollo nel tasso di sincronia con l’Eva e Ritsuko Akagi propone di dare la priorità all’Evangelion-00 di Rei Ayanami.
Salto nel passato: Gendo Ikari presenta la piccola Rei a Ritsuko e Naoko Akagi.
Stacco a 5 anni dopo: nel primo episodio Shinji Ikari arriva a Neo Tokyo-3 durante l’attacco del terzo Angelo e ha una fugace visione di Rei.
Salto di pochi minuti in avanti: Shinji è al quartier generale della NERV e soccorre Rei, le cui ferite si sono riaperte a causa dell’attacco dell’Angelo.
Ennesimo stacco ad alcuni mesi dopo: nell’episodio 24 Shinji si trova di fronte a una scelta drammatica, quella di uccidere o meno Kaworu Nagisa, suo unico vero amico e contemporaneamente diciassettesimo Angelo.
Stacco a 18 mesi prima: palcoscenico, occhio di bue su una sedia, fuori scena una porta si apre e il palco è parzialmente illuminato dalla luce solare, vediamo l’ombra di Shinji che si avvicina portando in spalla la custodia di un violoncello.
Shinji, mai inquadrato in pieno, accorda lo strumento e durante la sua esecuzione della Suite per Violoncello solo n. 1 di Johann Sebastian Bach partono i titoli di testa, giustapposti alle familiari scene del palcoscenico e delle quinte teatrali già viste negli episodi televisivi 25 e 26.
In pochi minuti, grazie a una sapiente scelta stilistica del montaggio, assistiamo a continui salti temporali, connessi l’uno con l’altro tramite i personaggi in scena: Misato, Kaji, Asuka, Ritsuko, Rei, Shinji, Kaworu, per poi tornare a Shinji.
Dai titoli di testa si entra nel vivo dell’azione con l’imminente lancio dell’Eva-01 all’attacco del terzo Angelo: le sequenze di combattimento sono intervallate da rapidissime didascalie sulla falsariga di quelle dell’episodio 14, anch’esso riepilogativo.
Per il resto del film assistiamo a riassunti degli eventi basati su espedienti metanarrativi e sulla creazione di connessioni inedite, come la sovrapposizione a determinate scene di battute tratte da altre sequenze, o di continui rimandi tra livelli narrativi e metanarrativi, per esempio la riproposizione di una scena della serie in cui Rei strizza lo straccio, Shinji la osserva, in quel momento si ritorna nell’auditorium e Shinji viene inquadrato mentre osserva Rei suonare la viola.
Il finale di Death riprende una lunga sequenza tratta dall’episodio 24, che culmina con la morte di Kaworu stritolato dall’Eva-01 pilotato da Shinji, con la testa dell’Angelo che precipita nell’LCL; segue uno stacco all’inquadratura di una statua alata decapitata, chiaro simbolo della morte di Kaworu.
I titoli di coda scorrono sulla scena del primo incontro tra Shinji e Kaworu avvenuto all’inizio dell’episodio 24, in cui appaiono la succitata statua e il lago creato dall’esplosione dell’Eva-00, mentre il sole tramonta lentamente.
Alla fine dei titoli di coda si ritorna all’auditorium: vediamo l’ombra di Shinji che esce di scena con il violoncello in spalla, allontanandosi dalla sedia vuota posta sul palcoscenico parzialmente illuminato dal sole. Infine appare una didascalia che dice: “Continua”.
Come lascia presagire il titolo, Death si apre e si chiude circolarmente col tema della morte: all’inizio vediamo il catastrofico Second Impact, con la morte dei membri della spedizione Katsuragi e la “morte” di Adam, la cui anima viene recuperata e incarnata nel corpo di Kaworu; alla fine del film assistiamo alla “morte” di Kaworu, la cui anima ritorna nell’embrione di Adam impiantato nella mano di Gendo.
La presenza in scena del quartetto d’archi per tutto il film potrebbe rappresentare le “prove generali” prima dello “spettacolo finale”, ovvero The End of Evangelion.
Un elemento di continuità è poi rappresentato dal colore rossastro e dal sole: l’acqua del lago presente nei titoli di coda, a causa del sole al tramonto, ha il medesimo colore dell’LCL in cui cade la testa mozzata di Kaworu, e nel momento in cui Shinji esce dall’auditorium la scena è parzialmente illuminata: le ombre sono lunghe, come quando tramonta il sole. In un’ipotetica connessione metanarrativa supportata dall’immediata sequenzialità del montaggio, il tramonto presente nei titoli di coda è il medesimo tramonto nella scena finale di Shinji; si potrebbe addirittura supporre che Shinji si stia recando proprio presso il lago dove si troverà all’inizio di The End of Evangelion, in un ulteriore livello di continuità tra questo film e Death. D’altronde dobbiamo tenere in considerazione il fatto che Death & Rebirth era inizialmente concepito come un unicum composto da Death e da quanto è narrato in The End of Evangelion, ma che questo progetto non è stato attuato per un ritardo nella produzione di Rebirth: tale visione iniziale si è realizzata soltanto con Revival of Evangelion.
Concludiamo con un paio di riflessioni sul significato del titolo del film Death & Rebirth: la morte potrebbe essere quella della serie TV Evangelion, la cui rinascita potrebbe realizzarsi nella forma cinematografica; inoltre abbiamo detto in altre occasioni che Evangelion è donna: all’inizio di Death con la prima morte fisica di Adam assistiamo alla morte dell’elemento maschile, riproposta nella seconda morte fisica di Adam/Kaworu nel finale del film, mentre in Rebirth, che confluisce in The End of Evangelion, la rinascita è possibile solo ritornando all’elemento femminile rappresentato da Lilith.
A questo punto ci permettiamo di dire che forse Death è qualcosa in più di un semplice film riepilogativo e che probabilmente merita di essere visto, studiato e apprezzato, non per caso e non en passant…
I contenuti di questo articolo sono stati presentati in occasione del panel 20 anni di The End of Evangelion tenuto al Cartoomics domenica 5 marzo 2017. Grazie ad Alessandro, a Marco, ad Alex e a tutto lo staff di AnimeClick.it!
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