Evangelion, una storia che si ripete – Suggestioni di spiritualità e fantascienza (parte 2)

Nell’ambito della XX edizione del Romics, il 1° ottobre 2016 Distopia Evangelion ha tenuto la conferenzaEvangelion, una storia che si ripete – Un viaggio tra le suggestioni della spiritualità e della fantascienza“. Dopo la pubblicazione dell’articolo di Ilaria “Hikari”, ecco l’intervento di Filippo “Nevicata” che tratta delle citazioni alla spiritualità e alla fantascienza presenti nei titoli degli episodi di Neon Genesis Evangelion.

Evangelion, una storia che si ripete - Conferenza di Distopia Evangelion al Romics, 1° ottobre 2016

Introduzione – Metafisica e Teoria del Loop

Nell’episodio 21 scopriamo che Fuyutsuki era professore di Biologia Metafisica all’Università di Kyoto, e che Yui era una delle sue più promettenti studentesse.
Associare biologia e metafisica è praticamente un ossimoro, ma questo abbinamento è sicuramente non casuale, perché rappresenta uno dei temi di Evangelion, ovvero quello dei continui rimandi tra fantascienza e spiritualità.

Evangelion unisce fantascienza e spiritualità

Sappiamo che la biologia è la scienza che studia gli esseri viventi, i fenomeni della vita e le leggi che li governano, ma che cos’è la metafisica?
Per chi non si è mai chiesto che cosa sia, proviamo a definirla brevemente.

La metafisica (μετά τα φυσικά) è una branca della filosofia (in greco antico: φιλοσοφία, philosophía, composto di φιλεῖν (phileîn), “amare”, e σοφία (sophía), “sapienza”, ossia “amore per la sapienza”) e trae le proprie origini dall’antica Grecia: nell’antichità non c’era distinzione tra scienza e filosofia, i sapienti erano sia scienziati sia filosofi, e a quello che non era possibile spiegare secondo le leggi fisiche -ovvero le leggi che governano la natura, che per l’appunto in greco antico si chiamava φύσις (physis)-, i filosofi provavano a dare spiegazioni andando “al di là (μετά, metà) della natura (physis)”.

Fatta chiarezza sulla metafisica, punto di contatto tra (fanta)scienza, filosofia e spiritualità sia nel mondo reale sia in Evangelion, continuiamo questa premessa facendo un rapido cenno alla Teoria del Loop, di cui abbiamo già parlato in relazione all’ambito spirituale e a quello fantascientifico.

Questa è la teoria predominante per spiegare le differenze che intercorrono tra il corpus originale di Eva (Serie TV + The End of Evangelion), il manga e il Rebuild of Evangelion, ma per quanto la Teoria del Loop sia spiegata dettagliatamente, rimane una teoria che non ha al momento conferme ufficiali.
Da anni si cerca di legittimare la Teoria del Loop con uno stralcio della dichiarazione di Anno rilasciata nel 2006 all’annuncio del Rebuild:

Eva è una storia che si ripete.

Il manifesto di Anno scritto per l'annuncio del Rebuild of Evangelion

Prendere alla lettera questa dichiarazione analizzandola esclusivamente dal punto di vista narrativo è, secondo me, una strumentalizzazione finalistica, nient’altro che una sovrainterpretazione forzata.

Analizzando la frase di Anno da un punto di vista metanarrativo, Evangelion è la storia di un personaggio che ripete costantemente i propri errori, sia nell’opera originale sia nelle altre rinarrazioni. La rinarrazione nel Rebuild non può prescindere da questa caratterizzazione del protagonista, pur essendo necessari dei cambiamenti narrativi (altrimenti raccontare la medesima storia non avrebbe alcun senso).

Se si cita Anno, è indispensabile citare anche una sua affermazione pubblicata su NewType 11/1996:

Evangelion è come un puzzle. Ogni spettatore può vederlo e arrivare alla propria interpretazione. Non daremo mai delle risposte, nemmeno nei film cinematografici. […] Non aspettatevi di ricevere risposte da nessuno. […] Ciascuno di noi deve trovare da sé le proprie risposte.

Questa e altre dichiarazioni di Anno, tuttora da lui mai smentite, sono quindi in contrasto con le succitate sovrainterpretazioni: in sostanza, poiché Anno ha affermato che su Evangelion non sarebbero state date risposte esplicite, per il momento non è possibile dare per assolutamente certa la Teoria del Loop.

Se nemmeno questo basta, in rete sono disponibili vari articoli che trovano falle nella Teoria del Loop ed elaborano teorie alternative: noi di Distopia cerchiamo di analizzare oggettivamente Evangelion, per il momento alimentiamo il dubbio e non ci schieriamo né a favore né contro il Loop, in attesa di conferme o smentite nel prossimo film che probabilmente non arriveranno mai.

Riferimenti alla spiritualità nei titoli di Evangelion

Sappiamo tutti che Hideaki Anno è sempre stato un grandissimo appassionato di fantascienza, ma dobbiamo anche evidenziare il fatto che durante la realizzazione della serie Anno iniziò ad appassionarsi alla psicologia leggendo libri sull’argomento. Per questo motivo in Evangelion convivono tematiche fantascientifiche e riferimenti alla psicologia, alla filosofia, all’esistenzialismo e più in generale alla spiritualità.
In questo articolo elencheremo le citazioni alla spiritualità presenti nei titoli degli episodi di Neon Genesis Evangelion.

Episodio 4: Fuga sotto la pioggia (Hedgehog’s dilemma)

Hedgehog’s dilemma e il dilemma del porcospino di Schopenhauer

Il dilemma del porcospino, citato nell’episodio 3 da Ritsuko e secondo titolo dell’episodio 4, è un concetto ideato in Parerga e paralipomena (Parerga und Paralipomena: kleine philosophische Schriften, 1851) dal filosofo tedesco Arthur Schopenhauer e successivamente adottato anche da Sigmund Freud: come i porcospini si feriscono reciprocamente con gli aculei se desiderano avvicinarsi l’un l’altro per non patire il freddo, così gli esseri umani non possono fare a meno di provocarsi reciprocamente sofferenza se si avvicinano l’un l’altro. Questa spiegazione del motivo per cui alcune persone evitino il contatto calza a pennello per Shinji Ikari.

Episodio 16: Malattia mortale, e poi… (Splitting of the breast)

Malattia mortale, e poi…, è una citazione da La malattia mortale (Sygdommen til Døden, 1849) del filosofo danese Søren Kierkegaard, padre dell’esistenzialismo. La malattia mortale in questione è la disperazione:

La disperazione è una malattia dello spirito, del sé, e può così avere tre forme: disperatamente non essere cosciente di avere un sé (disperazione impropria); disperatamente non voler essere se stesso; disperatamente voler essere se stesso.

La malattia mortale è la disperazione definita da Kierkegaard

Come annunciato nel titolo dell’episodio, durante il confronto introspettivo tra Shinji e Leliel emerge la disperazione del ragazzo: Shinji fugge da ciò che gli provoca dolore, si aggrappa disperatamente alle lodi ricevute, ritiene di non valere nulla se non per il proprio ruolo di pilota di Eva.

Episodio 18: Selezione di vita (Ambivalence)

Il secondo titolo dell’episodio, Ambivalence, chiama in causa il concetto di stato emotivo nel quale coesistono emozioni o atteggiamenti contraddittori. Il termine “ambivalenza” è stato coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler, uno dei padri della psicopatologia moderna, in riferimento ai soggetti schizofrenici. Nel suo testo Dementia Praecox oder Gruppe der Schizophrenien del 1911 Bleuler afferma:

(L’ambivalenza) […] è una conseguenza diretta dell’alterazione schizofrenica delle associazioni. […] La stessa rappresentazione può essere contemporaneamente connotata sia dai sentimenti gradevoli sia sgradevoli (ambivalenza affettiva).

Ambivalence si riferisce all'ambivalenza definita da Bleuler

Nell’episodio ritroviamo Shinji lacerato dal conflitto tra il suo dovere di affrontare l’Eva posseduto dall’Angelo e la sua riluttanza a farlo, in quanto a bordo c’è un essere umano. La risoluzione forzata dall’esterno di questo conflitto interiore porterà Shinji a una rottura affettiva irreparabile, come potremo vedere nell’episodio 19.

Episodio 19: Battaglia da uomo (Introjection)

Il secondo titolo dell’episodio, Introjection, fa riferimento alla psicanalisi. L’introiezione è un concetto introdotto da Sándor Ferenczi, psicanalista e psichiatra ungherese, di cui riportiamo la definizione tratta da Introjection Und Übertragung del 1909:

(L’introiezione è un) meccanismo psichico attraverso il quale l’individuo, a livello inconscio e in modo simbolico, trasferisce dentro di sé oggetti e aspetti del mondo esterno. L’introiezione contribuisce alla strutturazione dell’interiorità individuale.

L’introiezione è un meccanismo di difesa tramite il quale vengono incorporate in sé alcune caratteristiche di un’altra persona, ritenuta forte e significativa.

Introjection si riferisce all'introiezione definita da Ferenczi

In questo episodio l’introiezione può essere intesa a tre livelli: Shinji ha raggiunto una consapevolezza del proprio “Io” prima del tutto assente; Shinji viene assorbito nell’Eva-01 e di fatto “ritorna” all’interno di sua madre Yui; l’Eva-01 assimila l’elemento S² dopo aver divorato Zeruel.

Episodio 20: Forma dell’animo, forma dell’uomo (Weaving a story 2: oral stage)

Il secondo titolo dell’episodio, Oral Stage, fa riferimento alla prima fase della teoria psicosessuale di Sigmund Freud secondo cui ogni individuo, nello sviluppo della propria sessualità dall’infanzia all’età adulta, attraversa le seguenti fasi: orale, anale, fallica, fase di latenza e fase genitale.

Oral stage fa riferimento alla fase orale teorizzata da Freud

Nella fase orale, che corrisponde ai primi 18 mesi di vita del bambino, la bocca è la sua fonte del piacere in quanto grazie a essa assume il nutrimento dal seno materno. Alla fase orale corrisponde il concetto di personalità orale: si è disposti a sacrificare felicemente se stessi in cambio dell’amore altrui… Questo concetto vi ricorda qualcuno?
D’altronde anche Hideaki Anno si definisce “un tipo orale-dipendente malinconico”.

Episodio 16: Malattia mortale, e poi… (Splitting of the breast)

Nella teoria psicoanalitica classica, le fasi dello sviluppo psicosessuale consistono in uno spostamento della libido dall’una all’altra zona erogena (la bocca, gli sfinteri e i genitali). Per Melanie Klein, invece, l’Io si trova coinvolto fin dalla nascita in un drammatico conflitto tra la pulsione di vita e la pulsione di morte.

Splitting of the breast si riferisce alla scissione del seno teorizzata da Klein

Nella “Posizione schizoparanoide”, fase di sviluppo da 0 a 4-5 mesi, il seno viene interpretato come riassuntivo di tutte le esperienze gratificanti: alimentazione, calore, sensazioni tattili, sazietà, benessere. Il neonato però vive l’angoscia della pulsione di morte, le malattie, la fame. Poiché però nei primi mesi il mondo interiore del bambino è un tutto, il seno diventa contemporaneamente sia buono sia cattivo, per cui non essendo in grado di integrare le due qualità dell’oggetto, il seno buono e il seno cattivo vengono separati l’uno dall’altro come se si trattasse di due oggetti distinti (scissione del seno, ovvero “Splitting of the Breast”).

Episodio 25: Un mondo che finisce (Do you love me?)

Il secondo titolo dell’episodio, Do you love me?, è tratto dal libro Do You Love Me? An Entertainment in Conversation and Verse (1976) dello psichiatra scozzese Ronald David Laing, che scrisse estesamente sulla malattia mentale, in particolare sulla psicosi.

Do you love me? cita l'omonimo libro di Laing

Anno rielabora in arte visiva lo stile inconfondibile dell’opera letteraria di Laing, redatta come una conversazione tra individui non identificati. Un passo della traduzione italiana del libro, Mi ami? (1978), potrà chiarire quanto Anno abbia attinto da Laing.

LEI mi ami?
LUI sì ti amo
LEI più di tutto?
LUI sì più di tutto
LEI più di tutto al mondo?
LUI sì più di tutto al mondo
LEI ti piaccio?
LUI sì mi piaci
LEI ti piace stare vicino a me?
LUI sì mi piace stare vicino a te
LEI ti piace guardarmi?
LUI sì mi piace guardarti
LEI pensi che io sia stupida?
LUI no non penso che tu sia stupida
LEI pensi che io sia carina?
LUI sì penso che tu sia carina
LEI ti annoio?
LUI no non mi annoi


Riferimenti alla fantascienza nei titoli di Evangelion

Evangelion Third Impact, evento a cura di Distopia Evangelion - 30 ottobre 2016, Lucca Comics & Games

La seconda parte di questo articolo, dedicata alle citazioni alla fantascienza nei titoli di Evangelion, è stata proposta originariamente al Romics XX edizione e ampliata in occasione del Lucca Comics & Games 2016; la sezione verrà costantemente aggiornata.

Episodio 11: Nell’oscurità immobile (The day Tokyo-3 stood still)

The day Tokyo-3 stood still e The Day the Earth Stood Still

Il titolo internazionale dell’episodio è una citazione di un celeberrimo film di fantascienza del 1951, The Day the Earth Stood Still (conosciuto in Italia come Ultimatum alla Terra), liberamente tratto dal racconto Addio al padrone di Harry Bates. Il film è così significativo nell’immaginario collettivo fantascientifico da aver meritato un omonimo remake nel 2008.

Episodio 13: L’invasione dell’Angelo (Lilliputian hitcher)

Il titolo internazionale di questo episodio, Lilliputian Hitcher, contiene un riferimento al romanzo I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. I lillipuziani sono un popolo di uomini minuscoli (esattamente come Ireul è infinitamente più piccolo rispetto agli altri Angeli).

Lilliputian Hitcher rende tributo sia a I viaggi di Gulliver sia a The Andromeda Strain

Con il termine “hitcher” si intende colui che prende un passaggio, e in effetti Ireul penetra nel quartier generale della Nerv “scroccando un passaggio” su un pannello difettoso di recente installazione: questa è una chiara citazione del romanzo di Michael Crichton The Andromeda Strain, in cui un agente patogeno alieno giunge sulla Terra tramite un satellite artificiale in rientro. Notiamo che tutto l’episodio è fortemente influenzato dal libro The Andromeda Strain e dal rispettivo adattamento cinematografico.

Episodio 26: La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo (Take care of yourself)

La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo (世界の中心でアイを叫んだけもの / Sekai no chūshin de “ai” o sakenda kemono) è un chiaro riferimento al racconto The Beast that Shouted Love at the Heart of the World del celebre autore di fantascienza Harlan Ellison.

AI (アイ) è scritto in katakana e non in kanji: quando Anno non usa i kanji intende creare duplici interpretazioni di una medesima parola: in effetti “Ai” in giapponese significa “amore” e ha la medesima pronuncia di “I”, “io” in inglese, quindi “Ai” nell’originale giapponese gioca sulla doppia interpretazione di Ai (amore) e I (io), e per questo motivo è scritto in katakana e non in kanji.

La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo e The Beast that Shouted Love at the Heart of the World di Harlan Ellison

Nell’edizione italiana si è scelto di sottolineare la doppia interpretazione di Ai (amore)/I (io) sfruttando la fortunata coincidenza per cui la parola “amore” inizia con la prima persona del verbo “essere” in inglese (I am): questa è la ragione che ha portato a scrivere il titolo dell’ultimo episodio di Eva con questa particolare grafia italiana, La bestia che gridò AMore nel cuore del mondo.

Episodio 26′: A te il mio animo sincero (I need you.)

A te il mio animo sincero è la traduzione di Magokoro wo, Kimi ni, titolo giapponese del film del 1968 I due mondi di Charly, adattamento del racconto sci-fi del 1959 Fiori per Algernon e dell’omonimo romanzo del 1966, entrambi di Daniel Keyes: Fiori per Algernon, considerato un classico della letteratura in lingua inglese del XX secolo, narra la storia di Charly, un uomo adulto affetto da ritardo mentale che si sottopone a un procedimento sperimentale e diventa un genio ma gli effetti di questo esperimento sono temporanei e Charly ritorna alla sua condizione iniziale, sprofondando nella depressione per poi rimuovere totalmente quest’esperienza.

Magokoro wo, Kimi ni (A te il mio animo sincero) è il titolo giapponese del film I due mondi di Charly, adattamento di Flowers for Algernon di Daniel Keyes

Uno dei temi fondamentali di Fiori per Algernon è quello dei rapporti interpersonali e delle difficoltà di comunicazione; Charly ha problemi nel rapportarsi con gli altri sia nella sua condizione iniziale sia durante il suo periodo di genialità.

Proseguiamo con un approfondimento sui titoli di lavorazione, poi cambiati in corso d’opera.

Episodio 26: L’unica cosa sana da fare

Nell’Evangelion Proposal il titolo previsto per il 26° e ultimo episodio della serie TV sarebbe dovuto essere ispirato al racconto di James Tiptree Jr, nom de plume della scrittrice Alice Bradley Sheldon, The Only Neat Thing to Do (in Italia L’unica cosa sana da fare), raccolto nell’antologia The Starry Rift (pubblicato in Italia con il titolo Il fiume delle stelle).

L'episodio 26 si sarebbe dovuto intitolare L'unica cosa sana da fare

Non sappiamo quale storia avrebbe raccontato l’episodio sviluppato attorno a questo titolo, ma nel racconto il tema centrale riguarda il sacrificio personale per il bene dell’umanità, che è appunto “l’unica cosa sana da fare”.

Episodio 25′: La porta sull’estate

In una prima versione della sceneggiatura di Air, l’episodio 25′, sembra che il titolo fosse originariamente La porta sull’estate, dal romanzo di fantascienza politica di Robert A. Heinlein del 1959, The Door into Summer.

Air, la prima parte di The End of Evangelion, avrebbe dovuto intitolarsi La porta sull'estate

A proposito del titolo, citiamo un’intervista in cui l’autore narra la genesi del romanzo:

Quando vivevamo in Colorado ci fu una nevicata. Il nostro gatto -io sono un uomo dei gatti- voleva uscire di casa così gli ho aperto una porta ma lui restava dentro continuando a lamentarsi. Aveva già visto la neve prima e io non riuscivo a capire. Ho continuato aprendogli altre porte e lui ancora non usciva. Poi Ginny disse: “Oh, sta cercando una porta sull’estate”. Ho alzato le mani, le ho detto di non dire un’altra parola e ho scritto il romanzo La porta sull’estate in 13 giorni.

È interessante notare che il titolo mancato avrebbe avuto grande attinenza con la tematica dell’eterna estate presente in Evangelion.

Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon A Time

Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon A Time e Thrice Upon A Time di James P. Hogan

Il 17 aprile 2020, in occasione del rinvio a causa della pandemia COVID-19 di Evangelion: 3.0+1.0, quarto film di Evangelion Nuova Edizione Cinematografica, è stata rivelata una nuova locandina in cui appare per la prima volta quello che potrebbe essere il titolo internazionale del film, Thrice Upon A Time, che richiama l’omonimo romanzo di fantascienza del 1980 dello scrittore britannico James P. Hogan, in cui si narrano le conseguenze dell’invio di messaggi nel passato e della ricezione di messaggi dal futuro.

Extra #1 – Gainax e tributi alla fantascienza

Hideaki Anno non è l’unico ad aver subìto il fascino della sci-fi; sappiamo che lo Studio Gainax nasce sotto la stella della fantascienza: moltissimi dei suoi anime hanno tematiche sci-fi e addirittura i due corti DAICON III e DAICON IV sono dichiarazioni d’amore al genere.

Punta al Top! GunBuster – Episodio 5: Please!! Time Enough for Love!

Punta al Top! GunBuster - Episodio 5: Please!! Time Enough for Love! e Time Enough for Love di Robert A. Heinlein

Il penultimo episodio di Punta al Top! GunBuster, prima opera con Hideaki Anno al timone, si intitola Please!! Time Enough for Love!, ricalcando quasi completamente Time Enough for Love (conosciuto in Italia come Lazarus Long, l’immortale), altro romanzo fantascientifico del già citato Robert A. Heinlein.

Punta al Top! GunBuster – Episodio 6: Al limite del flusso dell’eternità

Il titolo dell’ultimo episodio di Punta al Top! GunBuster riprende quello del romanzo Hateshinaki nagare no hate hi dello scrittore giapponese di fantascienza Sakyo Komatsu. Nel finale del romanzo il protagonista Nonomura, dopo aver attraversato una dimensione al di là del tempo da cui si possono osservare innumerevoli mondi paralleli e in cui è presente una super-coscienza trascendente, torna sulla Terra dove scopre che è trascorso moltissimo tempo: Nonomura è rimasto giovane mentre le persone che conosceva sono invecchiate o morte.

Punta al Top! GunBuster - Episodio  6: Al limite del flusso dell'eternità e Hateshinaki nagare no hate hi di Sakyo Komatsu

A questo finale si rifà chiaramente quello di GunBuster, in cui la protagonista Noriko subisce gli effetti della dilatazione temporale causata da un buco nero: il ritorno di Noriko verso la Terra è durato poche ore mentre per il resto dell’umanità sono trascorsi circa 12000 anni.

Nadia – Il mistero della pietra azzurra – Episodio 39: Eredita le stelle

L’ultimo episodio di Nadia – Il mistero della pietra azzurra, prima serie TV diretta da Hideaki Anno, si intitola Eredita le stelle, traduzione del titolo Inherit the Stars, romanzo di fantascienza scritto dal già citato scrittore James P. Hogan.
Questo libro, conosciuto in Italia come Lo scheletro impossibile e primo romanzo del Ciclo dei Giganti, è stato ispirato a Hogan dalla visione del film 2001: Odissea dello Spazio.

Nadia - Il mistero della pietra azzurra - Episodio 39: Eredita le stelle e Inherit the Stars di James P. Hogan

Come in Nadia la razza umana discende dalla razza extraterrestre di Atlantide proveniente dalla nebulosa M78 (omaggio a Ultraman), nel romanzo di Hogan gli esseri umani discendono da una civiltà aliena nata su Minerva, un vecchio pianeta del sistema solare.

Punta al Top 2! DieBuster – Episodio 6: La storia della tua vita

Punta al Top! 2 DieBuster - Episodio 6: La storia della tua vita e Story of Your Life di Ted Chiang

Anche La storia della tua vita, il titolo dell’ultimo episodio di Punta al Top 2! DieBuster, diretto da Kazuya Tsurumaki, è un omaggio alla fantascienza. Tsurumaki aveva consigliato l’opera Story of Your Life dello scrittore Ted Chiang a Hideaki Anno e quest’ultimo, controllando lo storyboard dell’ultimo episodio di DieBuster, cambiò il titolo che era stato scelto con quello attuale.
Dal racconto di Chiang è stato inoltre tratto il film Arrival (2016) del regista Denis Villeneuve.

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann – Episodio 27: Tutte le luci in cielo sono stelle

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann - Episodio 27: Tutte le luci in cielo sono stelle e The Lights in the Sky are Stars di Fredric Brown

Per rimanere nel solco della tradizione Gainax, anche il titolo dell’ultimo episodio di Gurren Lagann, Tutte le luci in cielo sono stelle, cita quello di un romanzo di fantascienza, The Lights in the Sky are Stars di Fredric Brown, conosciuto in Italia con il titolo di Progetto Giove.
Il secondo film cinematografico di Gurren Lagann fa nuovamente riferimento al romanzo di Brown nel titolo internazionale, Sfondamento dei cieli Gurren Lagann – Capitolo Lagann – The Lights in the Sky are Stars.

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann – Capitolo Gurren – Childhood’s End

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann - Capitolo Gurren - Childhood's End e Childhood's End di Arthur C. Clarke

Anche il primo film cinematografico di Gurren Lagann cita un romanzo di fantascienza: il titolo internazionale fa riferimento a Childhood’s End, conosciuto in Italia come Le guide del tramonto, dello scrittore e inventore britannico Arthur C. Clarke, autore del celeberrimo romanzo 2001: Odissea nello spazio.

Extra #2 – The End of Evangelion

Per concludere osserviamo l’iconica copertina dell’edizione home video di The End of Evangelion, che riprende visivamente l’ambientazione della scena finale del film: Shinji e Asuka di spalle sulla spiaggia, che contemplano la gigantesca testa mozzata di Rei/Lilith in lontananza in mezzo al mare rosso.

Copertina dell'edizione home video di The End of Evangelion

Ora osserviamo la copertina di quest’antologia di racconti del 1970 di Howard Fast, The General zapped an Angel.

Copertina di The General zapped an Angel

La somiglianza non sembrerebbe proprio frutto del caso, anche perché, secondo le parole di Fast, questi racconti sono incentrati sul “generale atteggiamento puerile dell’essere umano, l’unica forma di vita che si rifiuta di crescere”.

Confronto tra un fotogramma della scena finale di The End of Evangelion e la copertina di The General zapped an Angel


Eccoci giunti alla conclusione di questo lungo e travagliato viaggio: abbiamo tentato di gettare uno sguardo a 360 gradi su ispirazioni e tributi presenti in Evangelion, cercando di fare emergere il più possibile il substrato culturale su cui si fonda quest’opera, capolavoro di complessità.

Un ringraziamento speciale a Simone Serra per i contributi e il supporto costante.

Informazioni su Nevicata

Appassionato di animazione e fantascienza, Nevicata rimane inevitabilmente folgorato da Neon Genesis Evangelion. Nel 2003 apre il sito Distopia. Nel 2016 fonda l'Associazione Culturale EVA IMPACT.
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